Le origini del Calendimaggio si perdono nel tempo, si riallacciano, a consuetudini pagane che celebravano con riti diversi ma tutti improntati alla gioia, il ritorno della primavera e quindi il rinnovarsi del ciclo della vita. Erano manifestazioni nate dal sentimento dell’antico popolo degli Umbri. Lo spirito con cui si conformava la festa della primavera era un inno all’amore e alla ritrovata gioia di vivere dopo le giornate aspre e fredde dell’inverno. Si ballava, si beveva il vino dell’annata precedente dopo il dovuto periodo di riposo, si cantava. Erano autentici resti poetici quelli che venivano recitati per rendere omaggio alla stagione dei fiori.
Le cronache antiche e gli stessi documenti che riguardano la vita di S.Francesco attestano che nella sua giovinezza il santo eccelleva nella composizione di poesie da ballo e di canti.
È fuori dubbio che in questo periodo l’influenza provenzale e francese era determinante, soprattutto nella musica, ma è interessante notare che tali composizioni venivano chiamate “canzoni di maggio” e proprio all’inizio di questo mese eseguite da brigate di giovani che si spostavano in vari rioni della città.
LA FESTA
La Festa di Calendimaggio dura tre giorni. Per alcuni decenni la data è stata sempre la stessa: dal 29 aprile al primo maggio, così come la tradizione del Calendimaggio medievale imponeva.
Poi, da ormai diversi anni, si è deciso di celebrare la Festa in una data fluttuante, per evitare la coincidenza con altre celebrazioni laiche.
Per cui il Calendimaggio si svolge nei primi mercoledì, giovedì, venerdì e sabato di maggio che non comprendano il primo maggio.
Nel pomeriggio, prima di incontrarsi nella piazza del Comune, le due parti partecipano alla “Benedizione dei Vessilli”, che per la Parte de Sotto ha luogo nella Basilica di San Francesco, mentre per la Parte de Sopra nella Cattedrale di San Rufino. Si tratta di cerimonie religiose molto brevi ma sentite, alle quali non partecipa sempre una gran quantità di costumanti, ma di fatto è l’ultimo momento intimo che le parti vivono prima di cominciare la sfida. Per questo è avvertibile un’atmosfera di tensione e di commozione insieme.
Inoltre, la “Benedizione dei vessilli” è l’unico momento religioso di una Festa assolutamente profana.
Dopodiché si va in Piazza del Comune per “La Consegna delle Chiavi”.
tratto da: https://www.calendimaggiodiassisi.com/