Su proposta dei vescovi mons. Domenico Sorrentino (Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino) e mons. Mario Ceccobelli (Gubbio), la Segreteria generale della CEI, la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro e la Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo hanno deciso di celebrare ad Assisi e Gubbio la 8a Giornata nazionale per la Custodia del Creato, che si svolgerà il 1° Settembre 2013 in parallelo con l’inizio della 5 edizione del pellegrinaggio a piedi Il Sentiero di Francesco1e con la 34 edizione della Cavalcata di Satriano.
La felice coincidenza del giorno festivo con la data del 1° settembre 2013, l’importanza della figura di
Francesco di Assisi per una morale dell’ecologia e una profonda spiritualità dell’ambiente e del creato, la
nomina del card. Bergoglio a successore di Pietro con il nome di papa Francesco, hanno suggerito un
programma denso di iniziative, con il coinvolgimento degli uffici diocesani, degli ordini religiosi e dei
Santuari presenti nel territorio.
Il tema portante degli eventi sarà ispirato al messaggio ufficiale per la giornata, “La famiglia educa alla
custodia del creato”, nel quale i Vescovi riprendono le parole di Papa Francesco, che ha esortato più volte,
fin dall’inizio del suo pontificato, a «coltivare e custodire il creato: è un’indicazione di Dio data non solo
all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con
responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti… Il “coltivare e custodire”
non comprende solo il rapporto tra noi e l’ambiente, tra l’uomo e il creato, riguarda anche i rapporti umani»
(Udienza Generale, 5 giugno 2013).
«Come la famiglia può diventare una scuola per la custodia del creato e la pratica di questo valore?»,
chiede il Documento preparatorio per la 47a Settimana Sociale, che si svolgerà dal 12 al 15 settembre 2013
a Torino. Avendo a cuore la pastorale sociale e l’ecumenismo, i Vescovi indicano tre prospettive da
sviluppare nelle nostre comunità: la cultura della custodia che si apprende in famiglia si fonda, infatti, sulla
gratuità, sulla reciprocità, sulla riparazione del male.